Nell'ambito della nuova collaborazione con Mark-up - testata specializzata nel settore retail - in un periodo in cui il dibattito sulle politiche legate alla ripresa economica è particolarmente intenso Blogmeter ha svolto un’analisi per capire come sui social media si discuta di temi legati all’economia familiare tra tasse, bollette e caro prezzi.
L’analisi copre il periodo dal 1 gennaio al 15 marzo ed è stata strutturata intorno a sette macrotemi: cinque delimitati a uno specifico settore di budget, ovvero la spesa, le tasse, la casa, le bollette, la benzina e due più generali, ovvero il caro prezzi e le reazioni al recente “piano Renzi”.
I temi sono caldi e hanno generato oltre 300.000 messaggi sulle diverse fonti social nel periodo analizzato, ovvero, prevalentemente i social network e più specificamente pagine Facebook e Twitter, seguiti da siti di news, come ad esempio ilfattoquotidiano.it, che raccoglie numerosi commenti ad ogni suo articolo.
Il tema più discusso è quello legato alla pressione fiscale (oltre il 70% delle conversazioni) e soprattutto all’IMU, che infiamma le conversazioni a seguito di articoli pubblicati, ad esempio, su ilfattoquotidiano.it in cui si discute dell’approvazione del decreto IMU-Bankitalia, che prevede, oltre alla norma sull’abolizione della rata della tassa sulla casa anche una rivalutazione delle quote di Bankitalia, provvedimento che viene visto da diversi utenti come un regalo alle banche. I dubbi principali riguardano il “dove verranno presi i soldi per questi interventi”, mentre numerose sono le critiche relative alla decisione della Presidente della Camera Laura Boldrini di avviare la votazione tagliando gli interventi dei deputati M5S.
Il tema generico del caro-prezzi è il secondo più discusso ed è anche quello di cui si parla in maniera perlopiù costante durante il periodo. La questione dell’inflazione emerge in diverse discussioni. Soprattutto relativamente all’ipotesi di uscita dall’Euro dell’Italia molti utenti ricordano il rischio di inflazione elevata con il ritorno alla lira.
Molti utenti lamentano la fatica di arrivare a fine mese, ad esempio a commento di un articolo pubblicato dalla pagina Facebook di Repubblica, relativo all’allarme lanciato da Eurispes secondo cui 3 italiani su 10 non arrivano a fine mese.
Come si può vedere dalla cloud dei concetti citati più frequentemente dagli utenti, infatti, l’ "arrivare a fine mese" raggiunge quasi 10.000 citazioni.
Dall’analisi delle notizie relative all’aumento del fatturato di alcuni player della GDO (ad esempio Conad, Coop e Simply) diffuse sui social emerge che alcuni consumatori parrebbero sopperire al minor potere d’acquisto ricorrendo alle private labels di cui gli utenti apprezzano i prezzi convenienti e intorno alle quali intavolano discussioni sulla qualità, a volte ritenuta superiore a quella delle marche.
D’altro canto, alcuni vedono la proposta di Renzi come un’effettiva boccata d’aria, dichiarandosi sollevati da un contributo che può comunque fare la differenza per i redditi bassi e per le necessità quali l’acquisto di prodotti necessari per questioni di salute.
Il “piano Renzi” è infatti il terzo tema più discusso e, come si vede dal trend, occupa le conversazioni degli utenti principalmente nell’ultima settimana del periodo analizzato, a seguito dell’annuncio, ribadito anche nella puntata del 9 marzo di Che Tempo Che Fa, del Presidente del Consiglio di abbassare le tasse nel brevissimo periodo, commentato su Twitter con gli hashtag #Renzi, #lasvoltabuona e #Renzact.
Sono molto commentati gli articoli de ilfattoquotidiano.it (in primis quello a seguito della puntata di Porta a Porta in cui Renzi ha dichiarato “Se il 27 maggio non arrivano quei soldi in busta paga sono un buffone”) e sulla pagina FB della testata, polarizzati tra sostenitori di Renzi, che sperano nel contributo, e chi la critica come un’operazione meramente finalizzata a vincere le elezioni europee.
Alcuni utenti entrano nel merito, criticandone l’atteggiamento nei confronti delle pensioni, interrogandosi sul fondo da cui si attingerà per questa operazione e sulla sua effettiva convenienza, augurandosi contributi di altro tipo, ad esempio, alle imprese .
Se ne può concludere che, anche se con livelli di approfondimento diversi, il web si dimostra ancora una volta un interessante bacino a cui guardare per intercettare gli umori degli italiani intorno a temi sensibili dell'agenda politica. Non resta che rimanere in ascolto.