Quanto vale per le aziende il passaparola dei consumatori? Secondo una ricerca sul campo, realizzata da PQ Media e presentata alla WOMMA conference, la conferenza annuale sul passaparola che quest'anno di è tenuta a Las Vegas, nel 2006 i marketers hanno speso 1 miliardo di dollari nel marketing del passaparola. L’analisi, considerata il primo approfondimento sul passaparola, afferma che la spesa in questa disciplina emergente è aumentata da 76 milioni di dollari nel 2001 a 981 milioni di dollari nel 2006 e ci si aspetta cresca approssimativamente fino 3.700 milioni di dollari entro il 2011.
PQ Media definisce il WOM marketing come tutte quelle azioni che, supportate dalla ricerca e dalla tecnologia, incoraggiano i consumatori a dialogare tra loro riguardo i prodotti e i servizi. Questa disciplina ha avuto una crescita lenta e solo ora comincia ad essere riconosciuta come un ramo del marketing ben definito. Infatti ha cominciato a diffondersi sistematicamente nei tardi anni 90 quando i brand marketers ebbero bisogno di interagire con la frammentazione dei media.
Sebbene attualmente assorba solo lo 0,4% dei 254 000 milioni di dollari spesi in marketing dalle aziende, il marketing del passaparola è uno dei segmenti dei New Media che crescono più velocemente, infatti, secondo l’analisi di PQ Media il word-of-mouth marketing è cresciuto del 35.9% nel 2006, di gran lunga di più dell’intera categoria dei servizi di marketing che è cresciuta solo del 7.7%.
Questa crescita del marketing del passaparola può essere spiegata da una parte in base alla capacità di queste iniziative di coinvolgere i consumatori su più fronti online e offline e di essere più efficaci rispetto alle altre forme di pubblicità in quanto la fiducia per un amico o una persona influente è un fattore decisivo nelle scelte di acquisto e dall'altra perchè il wom marketing permette alle aziende di ottenere valori di ROI elevati a fronte di costi contenuti.