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Il marketing conversazionale batterà quello tradizionale entro il 2012?

23 ottobre 2007

Secondo una ricerca della TWI Surveys Inc, condotta su 260 senior PR manager e professionisti di marketing e comunicazione USA, entro il 2012 gli investimenti pubblicitari nei social media e in altre forme di marketing conversazionale sorpasseranno quelli sui media tradizionali. La ricerca è stata realizzata per la Society of New Communications Research (SNCR) e per Joseph Jaffe, autore del libro Join the Conversation (del quale Maurizio Goetz parlava già mesi fa).

Sebbene la diffusione dei social media sia appena cominciata, infatti, più del 70% dei manager intervistati attualmente spende meno del 2,5% in questo tipo di marketing, l’81% di loro prevede di spendere per il marketing conversazionale almeno quanto spende nel marketing tradizionale entro il 2012, mentre 2/3 di questi manager pianificano di aumentare questi investimenti già dal prossimo anno. Oltre la metà degli intervistati pensa di arrivare a spendere più nel marketing dei social media che in quello tradizionale nei prossimi cinque anni. Per quanto riguarda le previsioni dell'andamento degli investimenti pubblicitari in generale, quasi il 24% degli intervistati pensa che nei prossimi 5 anni la spesa in conversational marketing eguaglierà quella per il marketing tradizionale.

I maggiori ostacoli a questo tipo di investimenti sono rappresentati dai vincoli (51%) e dalla cultura aziendale (44%), ma anche dalla paura di perdere il controllo di questi mezzi di comunicazione (47%) e dall'inadeguatezza delle metriche (45%) per la valutazioni dei risultati di questi investimenti. Soprattutto questi ultimi due ostacali dimostrano la necessità di trovare metodi di analisi adeguati per i nuovi mezzi di comunicazione.


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